La Basilica paleocristiana collegava la città dei vivi e quella dei morti, oggi è una porta tra passato e futuro che ha riaperto il quartiere alla città.
La Basilica paleocristiana collegava la città dei vivi e quella dei morti, oggi è una porta tra passato e futuro che ha riaperto il quartiere alla città.
Il culto religioso a Napoli è rappresentato da quasi 500 chiese e 2mila edicole votive, appartenenti a diverse epoche e stili architettonici.
A Napoli, la chiesa non è semplicemente quella in cui si va a messa. La chiesa è un luogo di devozione, è dove si vanno a chiedere grazie future e offrire ex-voto per quelle ricevute. Gli edifici religiosi si accavallano e si stratificano, appartengono a un lasso di tempo che va dal periodo paleocristiano fino al XX secolo. Dal numero altissimo di chiese presenti in città deriva l'appellativo di città dalle 500 cupole.
Alle 500 cupole vanno aggiunti altri luoghi di culto, più piccoli, ma importanti allo stesso modo per la città: le circa duemila edicole votive, importanti esempi di architettura religiosa appartenenti a diverse epoche. Nate in epoca greca, si sono diffuse sempre più nel XVIII secolo con un duplice scopo: evangelizzare il popolo e creare una rete di illuminazione stradale per i vicoli più bui.
Le edicole sono considerate come un oggetto di culto più vicino, meno distante e dispersivo rispetto alla chiesa. Per molti fedeli, insomma, è una sorta di chiesa personale in cui non mancano mai luci e fiori, e a cui rivolgersi in qualsiasi momento.
Tra le tante chiese di Napoli, la basilica paleocristiana è la più antica chiesa intitolata a San Gennaro.
La Basilica di San Gennaro Extra Moenia fu costruita nel V-VI secolo secolo a ridosso delle Catacombe dove fu sepolto il santo patrono.
La Basilica è composta da tre grandi navate, con un'abside semicircolare che è la testimonianza più forte dell'architettura paleocristiana. La Basilica, infatti, ha subito diverse modifiche nel corso dei secoli, ancora visibili in alcune caratteristiche della struttura.
L'ospedale di San Gennaro dei Poveri sorge dove prima c'era un antico monastero benedettino dei santi Gennaro e Agrippino.
Per far fronte all'epidemia di peste del 1468, il Cardinale Carafa decise di trasformare il monastero in ospedale per gli appestati, che fu ulteriormente ampliato durante la grande peste del 1656, usando anche la chiesa come ricovero.
La scelta del luogo, più che logistica, fu dettata dalla speranza, poiché la Sanità era una zona particolarmente salubre, considerata luogo di guarigioni miracolose, grazie all'aria incontaminata e alla presenza delle tombe dei Santi.
La Basilica, nata come accesso alle catacombe, è oggi una porta d'ingresso al Rione Sanità.
Con l'abbandono e la chiusura della Basilica, venne a mancare un importante punto di accesso al quartiere che, con la costruzione del Ponte della Sanità, si ritrovò praticamente isolato.
La riapertura della Basilica, nel 2008, ha avuto un grande valore simbolico, poiché con essa è stato possibile ricollegare le Catacombe con il quartiere, legame interrotto negli anni '60 con l'apertura dell'ingresso da Capodimonte.
La basilica rappresenta la riapertura della città al quartiere e viceversa, è il rione che si riappropria del suo bagaglio culturale, ritrovando fiducia nelle proprie risorse.
Twitta adesso«Il bello inteso come arte, è di tutti come è scritto nella Costituzione. E noi lo facciamo vivere.»
Dal V secolo ha attraversato trasformazioni e stravolgimenti.
La Basilica ha subito diverse trasformazioni: nel XVII secolo fu aggiornata alle tendenze del barocco, verso la fine dell'Ottocento, la volta fu sostituita con un soffitto a capriate, fino al restauro dei primi del Novecento, in cui si provò a riportarla alle sue forme originarie.
San Gennaro Extra Moenia, oggi, si presenta come una enorme testimonianza delle epoche che ha attraversato: conserva l'impianto paleocristiano originario a tre navate con abside semicircolare e colonne di spoglio che reggono l'arco trionfale, con arcate in stile durazzesco-catalano, mentre l'atrio è rinascimentale, con affreschi attribuiti ad Agostino Tesauro.
Il monte della crocifissione visto da Annamaria Bova
Golgota è un'opera in ferro e lamiera realizzata nel 2008 dall'artista napoletana ed esposta in occasione di Paleocontemporanea.
All'interno degli ambienti essenziali e tra le epoche della basilica, hanno trovato posto anche testimonianze del presente, come le opere di artisti contemporanei, alcune delle quali esposte per la prima volta in occasione della mostra Paleocontemporanea. La rassegna aveva come tema la trascendenza, e ha visto la partecipazione di circa 60 artisti. L'esposizione di opere d'arte contemporanea in luoghi così ricchi di storia ha avuto come risultato la creazione di un dialogo tra presente e passato.
Tra le opere esposte nella basilica, oltre all'imponente Golgota di Annamaria Bova, c'è l'installazione in equilibrio In Down for Salvation di Emmanuele De Ruvo, un confessionale sospeso tra forze contrapposte.
Il Rione Sanità ritrova un luogo di aggregazione e crescita.
La grande Basilica, pur conservando la sua originaria funzione religiosa, sta diventando uno spazio per concerti, mostre, eventi, che accoglie e sorprende nuovi visitatori.
Non è più percepita come un monumento immobile, ma come un punto di aggregazione in continuo movimento, che contribuisce a modificare in positivo l'immagine del Rione, non solo all'esterno, ma anche in chi ci vive.
Tra gli artisti che si sono esibiti nella Basilica: Paolo Alderighi e Stephanie Trick, Trini Massie e The Sound of Gospel Singers e Sanitansamble.
Le Catacombe e le Basiliche sono un grande esempio di recupero dal basso, nuclei vivi da cui sono partite idee e iniziative per il Rione.
Nel Rione Sanità, oltre a Sanitansamble, è stata allestita una casa di accoglienza per mamme e bambini, uno spazio doposcuola con ludoteca, un laboratorio teatrale e uno studio di registrazione, un laboratorio artigianale di lavorazione del ferro, nato da un percorso di formazione del maestro Dalisi.
L'ingresso è dalle Catacombe di San Gennaro,
Via Capodimonte, 13.
Orari visite
Dal lunedì alla domenica dalle 10:00 alle 17:00 (ultimo ingresso ore 17:00)
Il Miglio Sacro, tour guidato al Rione Sanità