È considerata una delle opere più ardite dell’architetto domenicano Fra Nuvolo, che diede forma a uno dei principali esempi del barocco napoletano.
È considerata una delle opere più ardite dell’architetto domenicano Fra Nuvolo, che diede forma a uno dei principali esempi del barocco napoletano.
Il barocco investì l'arte e l'architettura tra il XVII e il XVIII secolo.
L'architettura barocca nacque in seguito all'esigenza della Chiesa di mettere in risalto la sua centralità, nel clima della Controriforma. Tuttavia, le sue influenze vanno ricercate anche nelle filosofie copernicane e galileiane, e nella concezione della vita come un sogno proprio come nelle opere di Shakespeare.
L'architettura barocca è caratterizzata da linee curve e sinuose, una teatralità complessa, creata da giochi di chiaroscuro ottenuti con l'uso di materiali diversi come marmo e piperno. Il barocco crea i suoi spazi attraverso l'uso combinato di pittura, stucco e scultura.
Tra i principali esponenti del barocco napoletano ci sono Giovanni Antonio Dosio (Chiesa dei Girolamini, Chiostro della Certosa di San Martino), Francesco Grimaldi (Basilica di Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone, Cappella del Tesoro nel Duomo di Napoli), Fra Nuvolo (Basilica di Santa Maria della Sanità), Cosimo Fanzago, il più prolifico, che si occupò del restauro del Complesso di San Gaudioso, ormai perduto.
La Basilica di Santa Maria della Sanità è considerato uno dei progetti più ambiziosi di Fra Nuvolo, architetto domenicano.
La Basilica è stata costruita tra il 1602 e il 1610. Il suo tratto distintivo è la cupola con maioliche gialle e verdi, conosciuta da tutta la città perché è subito visibile attraversando il ponte della Sanità.
La pianta della chiesa è a croce greca, con il presbiterio rialzato per inglobare la precedente basilica paleocristiana, da cui si accede alla catacomba.
Punto di riferimento del Rione Sanità, nel quartiere la Basilica è conosciuta come chiesa di San Vincenzo ‘O Munacone (il monacone), perché custodisce una famosa statua di San Vincenzo Ferrer. La statua, secondo la tradizione, fu portata in processione nel 1836, quando la città venne colpita dall'ennesima epidemia di colera. Grazie all'intercessione del Santo il morbo cessò miracolosamente e da allora il primo martedì di luglio il rito si ripete in ricordo della grazia ricevuta.
La Basilica di Santa Maria della Sanità è nata come segno di devozione dei fedeli napoletani alla Madonna, in seguito al ritrovamento di un affresco risalente al V-VI secolo. Si tratta della raffigurazione più antica della Madonna a Napoli, che ora si trova in una delle cappelle della Basilica.
Twitta adesso«Il bello inteso come arte, è di tutti come è scritto nella Costituzione. E noi lo facciamo vivere.»
La Basilica è un vero e proprio paradiso pittorico, che custodisce tra le sue navate preziose opere d'arte seicentesche.
Santa Maria della Sanità ospita numerose testimonianze di correnti manieristiche, classicistiche e barocche, ed è considerata un museo della pittura napoletana del XVII secolo.
Oltre al ricco patrimonio seicentesco, la Basilica custodisce anche opere di artisti contemporanei come Gianni Pisani, Annamaria Bova e Riccardo Dalisi.
Il nucleo più antico di opere risale alla progettazione e alla costruzione della chiesa, con dipinti di matrice tardo-cinquecentesca di ambito tosco-romano.
Un altro gruppo di opere risale alla metà del Seicento, realizzate da artisti scelti dai committenti per la loro vicinanza all'opera di Massimo Stanzione, con in più elementi classicheggianti derivati dalla corrente emiliana.
Numerose opere della seconda metà del Seicento furono realizzate da Luca Giordano, come la tela raffigurante La Vergine con i Santi Giacinto, Rosa e Sant'Agnese e quella dedicata a San Vincenzo Ferrer cara ai devoti. Un'altra opera importante dell'artista napoletano è La Gloria di San Pio V (1671-72), realizzata per celebrare il centenario della vittoria di Lepanto e l'istituzione della festa della Beata Vergine del Rosario.
Altre opere di Luca Giordano sono L'estasi della Maddalena, nella cappella del Crocifisso e il San Nicola tra i domenicani beato Ceslao di Cracovia e San Luis Bertrán.
Nel 1677 Dionisio Lazzari realizzò il pulpito in marmo, mentre la scalinata fu rifatta in marmi policromi. L'antisagrestia, affrescata da G.B. Di Pino, custodisce alcuni ex-voto donati dai fedeli a San Vincenzo il Monacone e conduce al chiostro ellittico sovrastato dal cosiddetto ponte della Sanità.
Un’opera presepiale permanente de La Scarabattola.
Il presepe come strumento comunicativo per rappresentare il bisogno di tornare a stare insieme.
Il mondo sospeso della bottega La Scarabattola si aggiunge al tesoro del Rione Sanità.
Dal 24 dicembre 2021, la Basilica di Santa Maria della Sanità ospita Il Presepe Favoloso, un’opera monumentale permanente creata dai fratelli Scuotto, in collaborazione con il restauratore e scenografo presepiale Biagio Roscigno.
L’opera rappresenta il bisogno di stare vicini, di tornare a vivere in un assembramento felice, attraverso uno strumento comunicativo potente come l’arte presepiale.
Il presepe napoletano è una delle più efficaci rappresentazioni dello stare insieme, del raccontare una comunità con momenti difficili e momenti di gioia, il suo passato, il presente e il futuro, in una composizione che fa da cornice all’evento sacro.
Il Presepe Favoloso misura circa 4 metri per 3 ed è alto 2,20 m. È custodito in una teca e può essere ammirato da tutti suoi lati, per scoprire i suoi cento pastori, gli animali e gli accessori.
L’opera presepiale è collocata nella sagrestia della Basilica, nel ventre di Napoli, come ideale contrappunto al celebre presepe Cuciniello, conservato nel Museo di San Martino, nel punto più alto della città.
L’opera dei fratelli Scuotto ripropone in chiave moderna il presepe napoletano, anche se in piena continuità con lo spirito e la tradizione settecenteschi.
Nel Presepe Favoloso si fondono il presepe aulico e quello popolare, un luogo in cui abitano personaggi fantastici. La bottega La Scarabattola è nota per la sua interpretazione dinamica della tradizione, che si rinnova in opere contemporanee.
Il progetto è stato cofinanziato dallo stato Italiano e dalla Regione Campania (nell’ambito del POC Campania 2014-2020). Hanno contribuito al finanziamento dell’opera Saint-Gobain, Famiglia Sossio Cirillo, Faraone, Edil Vetro S.r.l., Rimani, Coop4Art, Ceramiche Vesuviane, Marazzi.
Progetto e coordinamento realizzativo della teca espositiva: Nicola Flora (DiARC) con architetti Francesca Iarrusso e Domenico Rapuano
Progetto grafico: Luigi Maisto
Gestione a cura di: Catacombe di Napoli e Fondazione di Comunità San Gennaro
Uno stretto legame affettivo lega la Basilica agli abitanti del Rione Sanità.
La grande Basilica di Santa Maria della Sanità sorge nella piazza principale del Rione, è da qui che partì l'urbanizzazione del quartiere, che una volta ospitava la necropoli partenopea.
La posizione centrale della Basilica fa sì che sia il centro nevralgico della vita del quartiere, ed è qui che è partito il progetto di recupero del suo patrimonio culturale e umano.
Grazie alle attività dei giovani coinvolti nei progetti di don Antonio Loffredo, la basilica è diventata un catalizzatore del cambiamento, il luogo di chi crede nel riscatto e nel recupero del Rione.
Twitta adesso«Per i napoletani San Bicienzo è amore e leggenda. È lui che ascolta i pianti delle mamme di Napoli e legge i messaggi d'amore delle nostre belle figliole.»
Il Rione Sanità ha cominciato a svilupparsi nel XVII secolo in una valle incontaminata, considerata miracolosa per la sua salubrità.
Diventò la zona in cui nobili e borghesi napoletani si insediavano e in cui passavano i reali che si spostavano verso la Reggia di Capodimonte.
I resti della necropoli, le chiese costruite in onore dei santi qui sepolti e i palazzi barocchi dei nobili sono il patrimonio rimasto per molto tempo nascosto. La causa principale di questo abbandono del rione a sé stesso fu probabilmente la costruzione del Ponte della Sanità, che doveva semplificare il percorso tra Capodimonte e il centro di Napoli.
La Cooperativa Sociale La Paranza è stata fondata nel 2006, e nel 2009 ha ricevuto la gestione del sito archeologico delle Catacombe di San Gennaro e San Gaudioso, che è stato il punto di partenza di un più ampio progetto di riqualificazione del Rione.
Il grande progetto dei giovani del Rione è partito da e va in direzione di:
In dieci anni di impegno nel Rione, sono nati servizi sociali e ricreativi come una casa di accoglienza e un centro doposcuola, un laboratorio teatrale e un'orchestra, un laboratorio artigianale e uno studio di registrazione, un Bed&Breakfast. Tutti servizi gestiti da giovani del Rione Sanità, che hanno voluto mettere le loro competenze e la loro volontà al servizio del quartiere in cui sono nati.
L'ingresso della Basilica è in Piazza Sanità, 14.
Orari di apertura
Dal lunedì alla domenica e festivi dalle 10:00 alle 13:00 (ultimo ingresso ore 13:00)
Il Miglio Sacro, tour guidato al Rione Sanità