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Mors et Vita Duello

Dal 16 Marzo 2006 al 30 Maggio 2006

Catacombe di San Gaudioso
Piazza Sanità, 14
Napoli

Mors et Vita duello – policromie di un eterno conflitto. Si tratta di trentasette opere inedite tra tempere, sculture e il dipinto Angelo Cieco, esposte lungo il suggestivo percorso delle catacombe di San Gaudioso all’interno della Chiesa della Sanità a Napoli.

La mostra sarà inaugurata dall’Arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe il 16 Marzo alle ore 18.00.
L’iniziativa nasce dall’eco profondo del primo messaggio evangelico dedicato alla riflessione su Il Sangue e la Speranza, rivolto dal Cardinale alla città di Napoli e che si associa alla drammatica intensità delle policromie delle opere di Gianni Pisani.

— In entrambi i casi, con espressività diversa ma ugualmente partecipata, trovano reciproco accostamento immagini e parole che ci riconducono nella brevità dell’espressione a troppi fatti di cronaca rimasti vivi e dolenti nella nostra memoria cittadina, ma che senza ombra di dubbio diventano anche paradigma di uno scenario di sangue dove tutte le latitudini si sovrappongono– (G. Reale).

— La lotta tra il bene e il male, tra la vita e la morte, tra la violenza e la pietà esplode con forza nei colori della speranza, che sempre resiste ed insiste, sfidando il credibile — (P. A. Loffredo).

Le opere presentate sono di forte impatto emotivo ed esprimono, attraverso il linguaggio dell’artista, il senso di disagio avvertito su tutto il territorio campano. Si e’ scelto come luogo il quartiere Sanità poiche’ e’ stato spesso teatro di tragici fatti di cronaca ma che e’ il cuore antico di Napoli ed e’ quindi dotato di un’enorme ricchezza umana e sociale e le catacombe che, metaforicamente, rappresentano la zona d’ombra della città, ma e’ anche un luogo da cui si puo’ rinascere mediante un messaggio di fede. Infatti le catacombe sono luogo di sepoltura, ma anche di rifugio,come si evince dalle pareti affrescate e dai graffiti su cui si leggono inni di speranza e di salvezza. Le opere di Gianni Pisani, con i loro colori e le loro frasi, diventano esse stesse inni urlati dall’uomo moderno per il riscatto dell’anima.

Il percorso della mostra si snoda dall’area seicentesca degli scolatoi a quella della cisterna romana; tale scelta e’ in simbiosi con le funzioni originarie dei luoghi stessi, infatti, in questa prima parte, gli scolatoi diventano luogo in cui sedimentare il dolore e la violenza, espressi con la forza del colore dalle tele di Pisani che sembrano unire il sangue antico con quello contemporaneo.

Vi e’ poi il passaggio dalla sofferenza alla speranza che avviene mediante un percorso in salita che, attraverso l’opera della Crocifissione (1957) e la scultura intitolata le scale che mi portano da te, ci conduce al livello superiore della cisterna, in cui, la memoria dell’acqua, dilava il dolore permettendo alla speranza di liberarsi nell’aria aiutata dagli uccelli delle ultime tele dell’artista.

Le opere di Gianni Pisani sono il riflesso della sua vita, con un linguaggio di figure familiari come l’abbraccio della madre presente in ogni Madonna che nasce dalla sua scultura oppure il suo gatto che lo avverte dell’eruzione del Vesuvio.

Un linguaggio fatto di oggetti che assumono un valore simbolico, di paesaggi metamorfosati, ma soprattutto di colori, sempre molto vivaci; e ancora scritte, filastrocche che si legano al dipinto e ne fanno parte integrante completandolo e spiegandolo. Gianni Pisani fa affiorare nel corpo della pittura e della scultura i frammenti e i fremiti dell’infinito racconto della sua vita, cosi’ esse diventano la scena, fratturata e discontinua, dell’incessante domanda dell’io.