Condividiamo le parole di Padre Antonio Loffredo di qualche giorno fa sul quotidiano La Repubblica.
“Papa Francesco si recherà lunedì a Lund, in Svezia, per prendere parte a una cerimonia congiunta fra la Chiesa cattolica e la Federazione luterana mondiale, per commemorare il 500esimo anniversario della Riforma di Martin Lutero. Una data da non dimenticare. Ricordo quando nel 2013, con l’amico Holger Milkau, pastore in quegli anni della chiesa luterana a Napoli, guardavamo la grande cava adiacente le catacombe.
Ricordo quando nel 2013, con l’amico Holger Milkau, Pastore in quegli anni della Chiesa luterana a Napoli, guardavamo la grande cava adiacente le Catacombe di San Gennaro e la sognavamo, pensando al 2017, come a un luogo dove tutti potessero sentirsi a casa … Quello che è avvenuto ha superato di gran lunga la nostra fantasia. Provo a raccontarlo.
Le Catacombe di San Gennaro al Rione Sanità sono patrimonio di tutti, sono uno “Spazio Comune”. Nel 2009, per renderle un luogo di inclusione e di accoglienza ancor più aperto e accessibile a tutti, sono state abbattute – con l’Associazione Tutti a Scuola – le barriere architettoniche al suo interno. Oggi, nel 500esimo anniversario di quello che Papa Francesco ha chiamato il “dono della Riforma”, quel “tutti” vorremmo declinarlo anche in senso ecumenico.
Le Catacombe erano vissute dai cristiani prima delle dolorose divisioni religiose che hanno frammentato l’Unità? della Chiesa. Per questo la Fondazione di Comunità San Gennaro e le Chiese cattolica e luterana hanno chiesto, agli studenti del dipartimento di Architettura dell’università di Napoli Federico II, di progettare, durante l’anno accademico, lo spazio all’interno di una cava adiacente alle catacombe, uno spazio che con gli strumenti dell’architettura esprima questa nuova fase fatta di incontro e condivisione, un luogo di accoglienza, un luogo di apertura, di dialogo tra le culture, le lingue, le religioni, un luogo che testimoni le nostre articolate radici culturali. Un’architettura di uno spazio interiore che sia capace di divenire un segno, una traccia che ci parli di Martin Lutero e del dono della Riforma.
Il legame delle Catacombe con la Chiesa Luterana è antico. Christian Friedrich Bellermann pastore protestante a Napoli dal 1827 al 1835, trascorreva la maggior parte del suo tempo al Rione Sanità dove svolse ricerche approfondite e preziose sulle catacombe di Napoli. Un’amicizia antica, che è tornata a rivivere in questi ultimi anni con la compagnia affettuosa della comunità luterana, dei suoi pastori, oggi con la Pastora Kirsten Thiele, e degli ultimi consoli tedeschi di Napoli.
Al Rione Sanità, poi, beneficiamo da tempo della compagnia delle università che, per loro natura, sono attrattori di sviluppo umano, di innovazione, di coinvolgimento sociale. Bello, infatti, è stato vedere in questi anni come quest’incontro ha fatto crescere nei singoli e nella comunità un patrimonio immateriale di nuove prospettive e di progettualità, come ha generato ricchezza, stimolato le potenzialità e ha soprattutto indicato modi alternativi di tessere un futuro possibile e sostenibile.
Dagli anni ’90, in Italia, si sono avviate azioni innovative e introdotte specifiche normative per incentivare e migliorare i rapporti di collaborazione tra le istituzioni formative, il territorio e il mondo del lavoro. Il mondo accademico, di norma, dovrebbe essere il traino, il fattore di sviluppo, la realtà “permeabile” di una società e di un territorio, e non, come spesso capitava in passato, il rimorchio…
Fattore di sviluppo è stato per il Rione il dipartimento di Fisica che, con il suo laboratorio didattico alle Catacombe di Napoli, ha regalato un monitoraggio per il Radon indispensabile per organizzare una migliore accoglienza. Realtà permeabile è stato il dipartimento di Economia, che più volte e con differenti azioni ha accompagnato il sogno di molti al Rione Sanità: quello di sperimentare un’economia felice, un’economia di comunione e di comunità. Bella ed innovativa è stata la collaborazione con il servizio per le Attività degli studenti con Disabilità del Suor Orsola Benincasa, sfociata in un percorso tattile narrativo alle Catacombe di San Gennaro.
Certo, il progetto di collaborazione con il dipartimento di Architettura è certamente il più bello ed ambizioso, vuole lasciare un segno, una traccia che ci parli di Martin Lutero e della Riforma da lui operata, quella iniziata il 31 ottobre 1517, quando affisse le 95 Tesi sul portale della chiesa di Ognissanti a Wittenberg. A 500 anni dal dono della Riforma fatto alla Chiesa e al mondo, un workshop di progettazione per 75 giovani universitari, una grande sfida architettonica nelle cave limitrofe alle Catacombe di San Gennaro. Un lavoro che vedrà impegnati le comunità cristiana, luterana e cattolica e l’università sui temi della libertà di coscienza, della Parola, del rendimento di grazie, del pentimento e dell’impegno alla testimonianza comune, al fine di esprimere nei segni dell’architettura i doni della Riforma e chiedere perdono per le divisioni seguite alle dispute teologiche.
Abbiamo incontrato accademici e studenti che avevano nel cuore solo un’urgenza: diffondere, al di fuori delle mura degli atenei, le conoscenze e le ricerche prodotte al suo interno, persone capaci di costruire reti di relazioni con il mondo “esterno” e attente a cercare legami con il tessuto economico locale.