Con il progettoSan Gennaro extra moenia, una porta dal passato al futuro, iniziato nel dicembre 2008, si è abbattuta una barriera che rallentava di certo il già difficile cammino di valorizzazione delle risorse umane ed artistiche del Rione Sanità. Da quasi 50 anni, infatti, tra la Basilica di San Gennaro extra moenia e le sue catacombe c’era una porta chiusa, una barriera, che impediva al suo naturale contesto, il Rione Sanità, di averne cura e di riceverne beneficio.

I primi ad affiancarsi con entusiasmo a questo progetto sono stati i genitori di “Tutti a Scuola onlus”, associazione di volontariato che esiste perché esistono i bambini disabili e che da oltre cinque anni si interroga e interroga la società civile su questi temi. Quest’incontro ha permesso di cogliere la possibilità, unica al mondo, di poter far accedere alle antiche sepolture cristiane le persone con disabilità.

Affiancando l’Arcidiocesi di Napoli e i suoi partners l’associazione “Tutti a Scuola” ha determinato:

  • √ la scelta di porre come primo obbiettivo del progetto il superamento delle barriere architettoniche per rendere i luoghi accessibili a tutti.
  • √ una raccolta fondi finalizzata alla realizzazione di strutture per il superamento delle stesse, arricchendo ulteriormente il progetto soprattutto con la partecipazione dei cittadini napoletani .

Per questo, a fare da prologo alla V edizione della manifestazione annuale denominata “Giochi senza barriere”organizzata da “Tutti a scuola”, quest’anno si è voluto promuovere uno straordinario evento: “catacombe senza barriere”.

Questa efficace sinergia di intenti e operosità ci ha permesso di poter abbattere da domani 13 giugno le barriere che impedivano ai nostri fratelli e sorelle con disabilità di l’ accesso alle catacombe del Santo Patrono della città di Napoli.

Siamo fiduciosi che questo evento possa rappresentare un chiaro segnale e una cogente esortazione a una sempre maggiore apertura nei confronti di quanti non hanno mai potuto, perché impossibilitati a farlo, avvicinarsi alla preghiera nei luoghi più antichi delle nostre radici cristiane.

Siamo tuttavia consapevoli che la disabilità motoria rappresenti solo un aspetto della disabilità e siamo già al lavoro per realizzare un approccio globale “senza barriere”per rendere fruibili i luoghi a tutti.

Si tratta di un progetto ambizioso e delicato perché si propone di immaginare e realizzare un primo esempio di accoglienza, nell’ambito della Chiesa di Napoli, che permetta a tutti i nostri fratelli e sorelle di poter fruire di un grande patrimonio culturale e religioso.

Rendere accessibile e fruibile uno spazio sacro a chiunque, in qualunque condizione esso si trovi, è comunque un impegno gravoso condizionato da scelte anche di carattere puramente sperimentale.

Rendere poi accessibile un sito archeologico è un ulteriore sfida per le difficoltà poste in essere dalla storicità delle strutture stesse. Ed è su questa sfida che la Chiesa di Napoli si sperimenta ponendo in essere ciò che le Linee Guida per il superamento delle barriere architettoniche nei luoghi di interesse culturale, suggeriscono per restituire l’accessibilità a un luogo sottratto alla fede per così tanto tempo.