La 19ª edizione delle Giornate FAI di Primavera, sostenuta anche quest’anno da Wind e patrocinata dal Presidente della Repubblica, si svolge sabato 26 e domenica 27 marzo in 260 località in tutte le Regioni, con l’apertura di 660 beni storico-artistici della nostra nazione. Sarà una straordinaria festa di piazza caratterizzata da una forte mobilitazione popolare che si lega come nessun’altra al patrimonio artistico, alla cultura, alla natura, all’identità del nostro Paese. In questa giornata speciale il FAI non solo apre l’Italia più segreta, ma vuole avvicinare e coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini, affinché partecipino in prima persona alla difesa e alla condivisione delle nostre ricchezze, sempre più minacciate dalla crisi economica e dall’indifferenza.
Quest’anno il Fondo Ambiente Italiano ha scelto le Catacombe di San Gennaro quale tappa del percorso proposto: nell’ambito dell’iniziativa sarà possibile prenotare la visita guidata gratuita al percorso archeologico della durata di un ora circa. Quasi raggiunto il “TUTTO ESAURITO” dalle prenotazioni nonostante siano previsti 8 turni di visita nei seguenti orari: 10:00; 11:00; 12:00; 13:00; 14:00; 15:00; 16:00; 17:00.
All’interno delle Catacombe di San Gennaro, le più importanti del Sud Italia per ampiezza e valore artistico, gli ospiti saranno guidati in un vero e proprio viaggio nel tempo tra strade e basiliche scavate nel tufo della montagna di Capodimonte, alla scoperta di antichi sepolcri, affreschi e mosaici. La catacomba di S. Gennaro si compone di due livelli non sovrapposti: il nucleo originario è da individuare nell’utilizzo e nell’ampliamento, avvenuto tra la fine del II e gli inizi del III secolo, di un ambiente cosiddetto “vestibolo inferiore”. Da esso si sono sviluppati, nei periodi successivi al III secolo, gli ambulacri della catacomba inferiore secondo uno schema di scavo ampio e orizzontale.
Gli elementi che caratterizzano maggiormente la catacomba superiore, sono la piccola “cripta dei vescovi” e la maestosa “basilica maior” (una vera e propria basilica sotterranea); la prima, ubicata presso la tomba di San Gennaro dove vennero sepolti alcuni dei primi Vescovi napoletani, la seconda è il frutto di un’ampia trasformazione dei vicini ambienti realizzata quando, nel sec. V, fu traslato San Gennaro.