SI è conclusa ieri, 17 marzo, la prima edizione dell’ “European Heritage Youth Residency al Rione Sanità”, l’esperienza di scambio e formazione promossa da Europa Nostra e dalla cooperativa La Paranza di Napoli.
L’iniziativa
Nata dalla volontà della cooperativa La Paranza di costruire legami e future collaborazioni nell’ambito del “bene comune” con professionisti e studenti di tutto il mondo, si inserisce nel più ampio progetto di rete di Europa Nostra, l’ “European Cultural Heritage Agora: Empowering Europe’s Civil Society Movement for Heritage” cofinanziato dal programma Europa Creativa dell’Unione Europea per sostenere gli ecosistemi culturali affinché si rafforzino e diventino più resilienti, innovativi e democratici, promuovendo un approccio centrato sulle persone e sul coinvolgimento della società civile nella governance del patrimonio culturale.
La scelta di Europa Nostra di organizzare la Prima Residenza Europea del Patrimonio al Rione Sanità è motivata anzitutto dalla necessità, pratica e teorica, di far conoscere ai giovani stakeholder selezionati – già protagonisti di esperienze di valorizzazione nei propri paesi d’origine – quei processi di rigenerazione culturale, sociale, economica e territorialeattraverso cui è stato possibile rendere lo storico quartiere situato ai piedi della collina di Capodimonte una delle “tappe” obbligate per chiunque visiti Napoli.
Un lavoro esemplare iniziato dalla cooperativa La Paranza nel lontano 2006 e possibile, ancora oggi, grazie al continuo e costante lavoro e dialogo con la comunità locale.
Attraverso la straordinaria opera di valorizzazione delle Catacombe di Napoli, la cooperativa di giovani del Rione Sanità ha dato vita negli anni ad un modello di “welfare generativo” capace di offrire, a partire dalla riscoperta del patrimonio culturale locale, risposte concrete in termini di sviluppo occupazionale e inclusione sociale rivolte alla comunità del Rione Sanità e soprattutto ai suoi giovani. Un modello che può, altresì, esser definito come un esempio di valorizzazione della cultura “dal basso” i cui pilastri sono da individuare nella tutela del patrimonio culturale, nella cooperazione e nello sviluppo di un’imprenditoria sociale e di un’economia civile.
Del resto, è per questi motivi e per la sua capacità di incidere sul tessuto sociale coinvolgendo la comunità locale e migliorandone la qualità della vita che la Paranza si è aggiudicata l’“European Heritage Award/Europa Nostra Award 2022” nella categoria di “Campioni del Patrimonio”, rappresentando ad oggi uno dei laboratori europei più stupefacenti di rigenerazione territoriale.
La residenza ispirata dalla convenzione di Faro
Così, per sei lunghi giorni il Rione Sanità è diventato casa di brillanti stakeholder interessati ad esplorare e studiare il “metodo Sanità”, incuriositi dal comprendere il ruolo che la comunità ha avuto nel processo di rigenerazione urbana e coesione sociale del quartiere.
I sedici partecipanti, selezionati da Europa Nostra e dalla coop. La Paranza per questa prima edizione della Residenza, provengono da 13 diversi paesi. Si tratta di un gruppo eterogeneo di persone il cui talento e le cui competenze spaziano tra i settori più disparati: urbanisti, storici dell’arte, archeologi, project manager.
Alcuni hanno attivato progetti innovativi nell’ambito del Terzo Settore, altri ricoprono ruoli nelle istituzioni, altri ancora sono riferimenti della società civile. Ma al di là delle loro specifiche professionalità, tutti condividono l’idea che un futuro migliore passi per la difesa e la valorizzazione del patrimonio culturale e delle comunità che se ne prendono cura.
Tutti, in altri termini, sono ambasciatori di un nuovo modo di intendere e concepire lo sviluppo trainato dalla cultura e dai beni storico-artistici e archeologici: uno sviluppo centrato sulle persone, sul loro benessere e sul diritto universale all’eredità culturale, così come magistralmente previsto dalla Convenzione di Faro.
Sottoscritta nel 2013 dal Governo italiano e finalmente ratificata dal Parlamento solo nel 2020, la Convenzione di Faro rappresenta una costante fonte d’ispirazione che orienta da vent’anni l’agire de La Paranza.
La Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società è, infatti, un manifesto rivoluzionario nella misura in cui apre ad una nuova e più ampia concezione di patrimonio culturale inteso non più e non solo come un insieme di ‘cose’ di interesse storico-artistico e archeologico, ma come “un insieme di persone che attribuisce valore ad aspetti specifici del patrimonio culturale, e che desidera, nel quadro di un’azione pubblica, sostenerli e trasmetterli alle generazioni future” (art. 2). Questa collettività chiamata per la prima volta ad avere un ruolo da protagonista nell’identificazione, nello studio, nell’interpretazione, protezione, conservazione e presentazione del patrimonio culturale è proprio ciò che si intende per “Comunità di patrimonio”.
Non è un caso allora che, a far da filo conduttore durante le sei giornate di workshop, scoperta e conoscenza del territorio e della grande comunità del Rione Sanità siano stati i principi e i valori che animano la Convenzione di Faro.
Durante la settimana, i sedici giovani europei ospitati presso la Casa del Monacone e accompagnati dai coetanei de La Paranza, hanno scoperto il Rione Sanità, ammirato le sue meraviglie culturali e conosciuto i rappresentanti della fitta rete di realtà e associazioni del Terzo Settore che lavorano sul territorio. Un viaggio storico, sociale, antropologico ed emozionale che ha sempre voluto tenere alta l’attenzione sul nesso inscindibile tra luoghi e persone “con un focus speciale – afferma Giovanni Maraviglia Presidente della coop. La Paranza – sulla capacità del patrimonio culturale e dei beni comuni di creare senso di appartenenza e di essere quel collante che unisce i membri di una comunità; una comunità che diventa ancor più coesa quando l’occupazione che deriva dai processi di sviluppo e rigenerazione attivati si rivolge ai giovani del proprio territorio e alle ‘pietre scartate’, riducendo in tal modo le diseguaglianze e rendendo una responsabilità di tutti la cura della cultura”.
Ripercorrere le tappe del cammino fatto dalla Paranza, dalle sue origini ad oggi, attraverso temi quali il “il valore educativo del viaggio”, “come il desiderio può cambiare la realtà e trasformare uno spazio in un luogo”, “giovani, lavoro e cambiamento”, “l’educazione alla bellezza come strumento per consentire alle persone di riconoscere il valore del patrimonio culturale”, “la cooperazione come priorità”, “il valore del networking” e “le nuove frontiere dei processi di rigenerazione” ha fornito a tutti i giovani coinvolti l’occasione di riflettere su alcuni articoli della Convenzione di Faro (Art. 3, Art. 13, Art. 10, Art. 7, Art. 8, Art. 9, Art. 4, Art. 12, Art. 11) esplorandone possibili e ulteriori applicazioni.
Un programma intenso
I lavori sono iniziati martedì 14 marzo con gli interventi di Cristina Loglio – Council Member di Europa Nostra (in collegamento dagli USA) e Antonio Parenti (in collegamento da Roma) – Capo della Commissione europea in Italia che hanno speso parole straordinarie nei confronti sia dei ragazzi che dell’esperienza che stava per cominciare.
Un’esperienza di scambio e formazione attraverso cui, come ha affermato Cristina Loglio, è possibile “imparare da La Paranza quella motivazione che fa la differenza. Al Rione Sanità è successo che persone differenti, con storie differenti e spesso meno qualificate di altre a livello accademico, hanno preso la decisione chiave di prendersi cura della propria Comunità. Ed è proprio questo a fare e ad aver fatto la differenza”. E ancora, nell’augurare a tutti i partecipanti di trarre il meglio dalla Residenza, Antonio Parenti non manca di sottolineare lo spirito di accoglienza e il grande senso di appartenenza alla città degli abitanti del quartiere Sanità.
Il programma ricco di appuntamenti e incontri si è concluso il 17 marzo presso gli ipogei della Basilica del Buon Consiglio a Capodimonte con una sessione finale di riepilogo dell’intera settimana trascorsa insieme, un evento gratuito a cui è stato possibile partecipare attraverso una diretta streaming sul sito di europanostra.org.
L’evento, è stato aperto da Sneška Quaedvlieg-Mihailović – Segretario Generale di Europa Nostra (in collegamento dall’Olanda) e Graham Bell – Membro del consiglio di amministrazione di Europa Nostra (in collegamento dal Regno Unito) e da Padre Antonio Loffredo, moderato da Eduardo Gargiulo membro della Cooperativa La Paranza e Carla Toffolo – Board Member of Europa Nostra.
Sono intervenuti Pier Paolo Barretta – Presidente dell’Associazione Res, Francesco Calzolaio – Coordinatore della Piattaforma Faro Italia, Luisella Pavan-Woolfe – Direttore del Consiglio d’Europa Ufficio di Venezia, Gaia Redaelli – Presidente dell’associazione PAX – Patios de la Axerquía, Erminia Sciacchitano – Gabinetto del Ministro della Cultura, Relazioni Multilaterali (collegata da Roma), Walter Zampieri – Capo unità Cultura, Agenzia esecutiva per l’istruzione e la cultura europea, Commissione europea (collegato da Bruxelles).





