Gli esperti a confronto con l’esperienza dei ragazzi impegnati in cooperative e iniziative culturali dalle catacombe al teatro
di ILARIA URBANI per La Repubblica Napoli
” Il modello rivoluzionario del rione Sanità può essere replicato in altre parti di Napoli e d’Italia. Basta crederci come ha fatto padre Antonio Loffredo che ha creduto in un’economia di comunità. Come abbiamo visto nel dipinto, San Martino cede parte del suo mantello al povero. Non gli cede tutto il mantello, non fa assistenzialismo ma gli dà quella possibilità per coprirsi, e poi tiene un pezzo del mantello per sé per continualo ad aiutare. Reinvestire in nuovi progetti e nuove energie ”
Alessandra Smerilli, economista , docente della Sec-Scuola di Economia civile, si serve di un paragone ispirato dall’arte per raccontare l’incanto e la scoperta del riscatto “dal basso” della Sanità che in una quindicina d’anni è diventato un luogo turistico e fonte di lavoro per i giovani. La docente ha incontrato ieri con l’economista Luigino Bruni, promotore e cofondatore della Sec, nel monumentale chiostro della basilica della Sanità, una ventina di studenti da tutta Italia, due del rione Sanità, della summer school di Torre Annunziata, a Villa Tiberiade. Padre Loffredo ha introdotto i lavori leggendo una pagina del romanzo ” Nostalgia” di Ermanno Rea ambientato proprio alla Sanità, un inno all’impresa di cooperazione come via maestra per un’economia felice, per valorizzare il capitale umano. In platea, fra gli altri, l’editore Edgar Colonnese, il presidente della terza Municipalità Ivo Poggiani, il cappellano del carcere di Poggioreale don Franco Esposito e il dirigente generale per le politiche culturali e il turismo della Regione Campania, Rosanna Romano.
” È stato emozionante visitare le Catacombe – spiega Smerilli – la nostra guida era un giovane del quartiere ci ha anche raccontato un progetto per realizzare un percorso di visite virtuali, una realtà immersiva. I visitatori sono ormai tantissimi, si è arrivati quasi ad un livello di saturazione. Studiare altre strade innovative, un’economia felice che parte dalla fraternità, che punta sui giovani e reinveste parte di ciò che ha ottenuto per far generare percorsi analoghi a chi attualmente e più povero. Sarebbe anche bello integrare spettacoli teatrali permanenti durante le visite insieme con il Nuovo Teatro Sanità, altra realtà fondamentale del rione”. Per gli economisti il rione Sanità è un modello da replicare partendo da cultura e bellezza. ” Chi si occupava di sociale nel ‘900 pensava che l’arte fosse inutile – spiega l’economista Bruni – in un quartiere meraviglioso e complesso invece padre Loffredo, che è un imprenditore, ha capito che bisogna essere concreti e creare imprese sociali vere, che diano lavori veri, e non finti partendo dalla cultura. Le guide ci hanno portato a vedere i capolavori del Barocco, al Nuovo Teatro Sanità abbiamo ascoltato la Sanitansemble: bisogna continuare. E puntare sulle giovani eccellenze del territorio , attrarli qui come ha fatto padre Antonio e non farli andare via. I 27 soci della cooperativa sociale La Paranza dovranno crescere, ma non tanto: ricordiamoci che con Gandhi erano in sette, poi ne furono 30mila. E dopo 17 anni l’India è diventata indipendente. Dal rione Sanità passa il cambiamento di Napoli. Non bisogna dimenticarsi di riattivare costantemente il legame con le istituzioni e la politica”.
Padre Loffredo è entusiasta dei consensi: ” Per i ragazzi che lavorano con qui, la visita degli economisti è una conferma per proseguire nell’idea di un’economia circolare, di comunità, che mette insieme commerciali e operatori della cultura “.